Autrice
Oriana Zago
Istruttore cinofilo specializzato in cani con disabilità
formatore cinofilo regionale in attività sportiva cinotecnica ASC
Fondatrice progetto Wonderdogs
https://progettowonderdogs.wordpress.com/

 

Vivere con un cane con disabilità (cieco, sordo o entrambi) è un’esperienza che lascerà per sempre un segno nei vostri cuori. Per quanto riguarda i cani ciechi, diversi sono gli accorgimenti che dobbiamo avere nei loro confronti, ma il fondamento è sempre la fiducia e la relazione che instauriamo con loro: solo così si potranno affidare alle indicazioni che dovranno ricevere da noi, e solo così potremmo essere una perfetta guida.

Dobbiamo considerare che, in casa, attraverso un’esplorazione dell’ambiente, all’inizio sotto la nostra supervisione, il cane riuscirà a costruirsi una mappa mentale dei vari ambienti e ben presto saprà dove sono presenti gli ostacoli da evitare: per ogni cambiamento, quindi, basta accompagnarlo nella novità. Di fondamentale importanza, poi, sono gli stimoli tattili: possiamo usare degli appositi tappetini di specifici materiali che, posizionati per casa in punti precisi, diano delle indicazioni al cane dicendogli cosa si trova di fronte. Un tappetino di fibra di cocco, ad esempio, può indicare la presenza delle ciotole mentre uno in plastica può essere messo per indicare un pericolo a cui fare attenzione, come ad esempio all’inizio e alla fine delle scale. Anche l’olfatto può avere una funzione importante: posizionando delle essenze nelle varie camere di casa (come lavanda in camera da letto e vaniglia in sala) possiamo dare ulteriori indicazioni al cane per dirgli in quale stanza si trova anche attraverso gli odori.

Bisogna considerare poi che la maggior parte dei cani ciechi o ipovedenti potranno percepire, in gradi diversi, le variazioni di luce. Possiamo poi usare le luci in casa per scandire i momenti della giornata: se la luce accesa significa attività, quando ci sarà il buio allora possiamo comunicare ai cani che si tratta di un momento di tranquillità e riposo. In quest’ottica, è importante tutelare il cane durante il sonno: un cane che percepisce anche piccoli cambiamenti di luce si agiterà notevolmente se il suo luogo di riposo è vicino a fonti di luce che appaiono e scompaiono all’improvviso, come luci di natale, cellulari che si illuminano nel buio o anche fari delle macchine che sfrecciano: è quindi importantissimo che abbiamo un luogo chiuso e sicuro, privo di stimoli luminosi di questo tipo, che sia una stanza o, per ogni necessità, anche a un kennel che può essere coperto e quindi oscurato all’occorrenza.

La nostra voce, inoltre, è uno dei mezzi privilegiati per comunicare con ogni cane soprattutto se non vedente: dobbiamo però considerare che in casa le onde sonore rimbalzano in modo diverso rispetto ad ambienti esterni, per cui è sempre bene tenere un tono di voce tranquillo, evitando di creare troppo inquinamento acustico (musica o tv ad alto volume). Proprio per questo è sempre importante chiamare il cane solo quando davvero serve, in modo che le nostre comunicazioni vocali siano finalizzate a lui e non diventino parte del “sottofondo” dei rumori. Attenzione, poi, al volume: sempre meglio alzare i toni quando la distanza tra noi e il cane aumenta, ma soprattutto se allunghiamo i suoni daremo al nostro cane la possibilità di capire meglio da dove arriva la fonte del suono e riesca a raggiungerci.

Anche la passeggiata va costruita pian piano. Nella fase iniziale possiamo far appoggiare il cane alle nostre gambe per scandire il movimento: esse comunicheranno “movimento” quando camminiamo e staticità quando siamo fermi e, attraverso il peso, anche la direzione da prendere. Associando poi tutti queste indicazioni fisiche con delle parole (fermo, destra, sinistra) possiamo trasferire queste indicazioni con il guinzaglio e la pettorina ad H: il peso dei moschettoni, legato alla pettorina, sarà perfetto per dare indicazioni sulla direzione. Poggiandolo dolcemente sul lato destro, esso darà la direzione e, alzandolo potrò semplicemente comunicare che è il momento di fermarsi.

Per quanto riguarda l’approccio con altri cani è di fondamentale importanza che un cane cieco non venga disturbato all’improvviso: bisogna sempre gestire le interazioni, che sia in esterno o con un altro cane di casa, in modo che entrambi i cani possano avvicinarsi e annusarsi tranquillamente, evitando brusche sorprese. Analogo discorso vale per le persone: con un cane non vedente, è sempre bene annunciarsi con la voce e avvicinarsi in modo che il cane possa annusare e percepire la variazione di luce che fa una persona. Solo dopo l’ok del proprietario, allora l’interazione può sfociare in carezze, ma attenzione: mai sulla testa!

Le possibilità di un cane cieco o ipovedente sono straordinarie: se gestiti correttamente non solo possono condurre una vita normale, arrivando anche a correre liberi senza guinzaglio, ma anche a effettuare attività cino-sportiva come, non ci credereste mai, il disc-dog: insomma “l’handicap è nella testa di chi guarda, ma mai e poi mai nella loro”.

fonte: https://www.oipa.org/italia/cani-ciechi-consigli/